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SITO 121.DOC, ANCHE L'AIFA HA COLLABORATO ALLA CHIUSURA

(pubblicato il 08/10/2013)

«Il provvedimento» ricorda l’Agenzia in una nota diffusa oggi «rappresenta il risultato finale di un’indagine avviata per ragioni di tutela della salute pubblica da Aifa, Nas, ministero della Salute e ministero dello Sviluppo Economico», sulla base di segnalazioni provenienti da Federfarma e Fofi che coinvolgevano anche i siti anagen.net e webpharmacy.biz. Gli esperti di Aifa e Nas, prosegue la nota, hanno ricostruito la provenienza dei medicinali rispetto agli indirizzi web «con particolare attenzione al sito anagen.net, strutturato in modo tale da fungere come un vero e proprio “ponte virtuale” tra l’Italia e i siti localizzati nel Regno Unito». Tra questi ultimi Webpharmacy.biz, dedito alla commercializzazione di farmaci generici soggetti a prescrizione medica. «Alla base del provvedimento di sospensione» continua l’Aifa «il fatto che tutti i siti oggetto di indagine contenevano informazioni fuorvianti, tali da indurre il consumatore italiano a ritenere erroneamente “lecito” l’acquisto di farmaci on line, sebbene la normativa attualmente vigente nel nostro paese non consenta la vendita di farmaci su Internet».
 
Le motivazioni del provvedimento, predisposto dall’Antitrust con il supporto di Aifa e delle altre amministrazioni, «sono da ricercarsi, in primo luogo, nei gravi rischi per la salute cui sono esposti i consumatori laddove “indotti” ad acquistare farmaci con obbligo di prescrizione medica senza i necessari controlli medici; i farmaci inviati a seguito di acquisto on-line, inoltre, erano accompagnati dal solo foglietto illustrativo in lingua inglese, contrariamente a quanto stabilito dalla normativa vigente nel nostro paese, che prevede l’obbligo di vendere al pubblico farmaci con indicazioni in italiano».