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RAPINA TRAGICA IN SICILIA, FARMACISTA ACCOLTELLATA A MORTE

(pubblicato il 22/11/2013)

Secondo i racconti dei testimoni il bandito più vecchio, il 50enne Angelo Porcello, pregiudicato per reati vari, avrebbe minacciato con un coltello la farmacista per farsi consegnare l’incasso. La donna avrebbe messo sul bancone una banconota da cento euro e davanti alle insistenze dell’altro per avere il resto della cassa si sarebbe messa a urlare. Immediata la risposta del bandito, una coltellata alla gola che ha ucciso la farmacista in pochi istanti. Avvertita dai passanti, una pattuglia dei carabinieri che si trovava in zona ha bloccato per strada il bandito più giovane, il 18enne Gandolfo Gianpapa, mentre Porcello è stato arrestato nella sua abitazione, dove si trovava agli arresti domiciliari.
 
Cordoglio e sgomento per il tragico fatto da Federfarma Palemo: «Giuseppina Iacona» dice in un comunicato il presidente Roberto Tobia «era un esempio di dedizione al lavoro e di serietà professionale: una vita dietro il banco le aveva conquistato la simpatia e l’affetto di tutti. Ha rappresentato quegli avamposti di frontiera che sono le farmacie rurali, che scelgono di essere sempre disponibili 24 ore al giorno, aperte anche sabato e domenica senza chiudere mai, perché spesso solo l’unico presidio di assistenza pubblica in piccoli territori talvolta abbandonati a se stessi. Siamo davanti a una violenza inaudita e senza motivo, probabilmente frutto dei continui attacchi mediatici che in questo periodo puntano a mettere in cattiva luce la figura del farmacista e della farmacia».
 
«Sono notizie che lasciano attoniti e che purtroppo non ascoltiamo per la prima volta» commenta Gioacchino Nicolosi, vicepresidente nazionale di Federfarma «i farmacisti sono una figura di riferimento per le comunità in cui operano ma non si può permettere che per questo siano anche i più esposti agli assalti della criminalità. Serve una riflessione da parte delle istituzioni su quanto sta accadendo in tutto il paese: i dati dell’osservatorio criminalità dell’Abi dicono che ormai le farmacie subiscono più rapine delle banche». «Siamo una categoria a forte rischio» aggiunge il vicepresidente del Sunifar, Luigi Sauro « il fatto che ora le rapine non siano più un fenomeno delle grandi città ma anche dei piccoli paesini rappresenta un campanello d’allarme, è il segnale di una crisi sempre più profonda». «Solo qualche giorno fa» conclude la presidente nazionale, Annarosa Racca «avevamo segnalato per Milano e provincia un aumento delle rapine di oltre il 30% in dieci mesi. La categoria non può più dare così tanto».