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CARENZE NELLA FILIERA FARMACEUTICA, INTERVENTI DI CONTRASTO GIA' NEL D.lgs ANTICONTRAFFAZIONE

(pubblicato il 20/01/2014)

Come si ricorderà, il testo venne licenziato il 3 dicembre scorso e ad attirare l’attenzione furono soprattutto le disposizioni relative al commercio on line dei farmaci. Tra le altre misure del decreto, però, c’era anche quella che estendeva l’obbligo di servizio pubblico a carico dei grossisti per assortimento e forniture (articolo 1, comma 1 del d.lgs 219/2006) pure ai «medicinali per i quali siano stati adottati specifici provvedimenti in considerazione delle carenze sul mercato e dell’assenza di valide alternative terapeutiche». La disposizione (che non a caso manca nella direttiva da cui discende il decreto) è formale soltanto in apparenza: di fatto, obbliga i distributori a privilegiare il mercato interno nelle forniture e dà ad Aifa e Nas gli strumenti per intervenire severamente nei confronti di chi, nell’attività di intermediazione, antepone l’esportazione agli ordinativi delle farmacie. Lo ha ricordato venerdì in un’altra nota la stessa Agenzia del farmaco: una volta concluso l’iter legislativo del decreto, la norma consentirà «di redigere specifici elenchi di farmaci dei quali limitare l’esportazione».
 
Se tale provvedimento fa parte del decreto si deve anche all’intensa collaborazione che per diversi mesi Federfarma ha offerto al Ministero nella stesura del testo, collaborazione di cui c’è traccia anche nelle norme sui farmaci on-line. E c’è anche Federfarma dietro alle integrazioni che potrebbero scaturire dall’iter parlamentare del decreto. Per diventare legge, infatti, il provvedimento deve raccogliere il parere delle commissioni competenti e della Conferenza Stato-Regioni, quindi tornare in Consiglio dei ministri per l’ok finale. Mercoledì scorso, durante l’esame del testo in commissione Sanità del Senato, Laura Bianconi (Ncd) ha raccolto le sollecitazioni del sindacato titolari per suggerire al Governo «l'opportunità di prevedere un sistema di comunicazioni periodiche», tra Aifa e operatori del settore farmaceutico, «al fine di prevenire improvvise penurie di medicinali».
 
Gli interventi di Ministero e Aifa fanno seguito agli articoli di stampa che venerdì hanno dato conto dell’allarme lanciato da Federfarma Roma sul problema carenze nella Capitale. E che a sua volta è solo l’ultimo di una lunga serie di richiami partiti dalle rappresentanze territoriali del sindacato. Tra le ultime si possono ricordare le lettere ai prefetti delle Unioni regionali di Abruzzo e Molise, l’appello di Federfarma Veneto all’assessore alla Sanità Luca Coletto (coordinatore degli assessori regionali), poi raccolto dallo stesso Coletto con un intervento in Consiglio regionale, l’incontro tra Federfarma Napoli e i Nas, la lettera di Federfarma Marche ai giornali locali e, prima ancora, quella a Il Mattino di nuovo del sindacato partenopeo. Per quanto concerne il livello nazionale, invece, vale la pena ricordare i numerosi interventi sull’Aifa per censurare il comportamento di alcuni produttori (restii a rispondere a ordini diretti entro le 48 ore, come legge vorrebbe), le pressioni nei confronti delle amministrazioni regionali per una valutazione più severa delle richieste di autorizzazione alla distribuzione intermedia (la cosiddetta tolleranza zero), la proposta all’Aifa del “dual price” poi raccolta dall’Agenzia nell’ambito del tavolo costituito con la filiera per discutere del fenomeno.
 
Di tutte queste iniziative, così come delle recenti misure adottate dal governo, parlerà domani in tv, dalle 8.40 a Unomattina, la presidente di Federfarma Annarosa Racca.