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STUDI DI SETTORE 2012, FARMACIE ANCORA TRA I CONTRIBUENTI PIU' LIGI AL FISCO

(pubblicato il 06/06/2014)

A riprova basta andare a pescare a caso tra le categorie del commercio al dettaglio che per volumi più si prestano a confronti (vedi tabella pubblicata dal Sole 24 Ore): le concessionarie di autoveicoli, per esempio, dichiarano ricavi medi per poco meno di 600mila euro e redditi d’impresa per 2.800 euro; i rivenditori di motocicli dichiarano ricavi per circa 524mila euro e redditi in perdita per 1.200 euro; gli alberghi denunciano ricavi per 360mila euro e redditi per 13.600. In altri termini, quanto le farmacie versano annualmente allo Stato in rapporto ai propri ricavi d’impresa pochi altri lo danno.
 
Sbagliato invece concludere, sulla base dei dati del Ministero, che i farmacisti sono i professionisti più “ricchi” della Sanità. Spesso la stampa generalista indulge in questi confronti ma per gli esperti sono paragoni improponibili. «Il fatto è che si continua a confondere il reddito della farmacia con quello del titolare» avverte Marcello Tarabusi, commercialista «quando invece sono due cose del tutto distinte. Il compenso del titolare arriva sì da quei 90.200 euro che rappresentano il reddito medio dell’impresa farmacia, ma sono solo una parte. E non sappiamo se questa farmacia ha un solo proprietario oppure è gestita da una società di due o tre soci, che ovviamente per la loro retribuzione vanno a pescare tutti da quella cifra. E poi stiamo parlando soltanto di una media, la realtà della farmacia è eterogenea e da un presidio all’altro i valori possono variare di parecchio, anche se appartengono alla stessa regione o alla stessa provincia». Insomma, quando si parla di Studi di settore i confronti vanno fatti con tanta cautela: «L’unica valutazione consentita» conclude Tarabusi «riguarda quel -13% che si registra tra i redditi 2011 e 2012 delle farmacie. Per la farmacie come ogni altra impresa, un calo degli utili di questa entità deve suonare come un avvertimento, un invito a prestare la massima attenzione all’andamento dell’azienda e mettere in campo misure utili a rinvigorire la redditività».