ANTITRUST, IL PRESIDENTE PITRUZZELLA: LIBERALIZZAZIONI AVANTI, MA CON GIUDIZIO
(pubblicato il 02/07/2014)
E’ la considerazione con cui Giovanni Pitruzzella, presidente
dell'Antitrust, ha accompagnato ieri i risultati messi a segno
dall’Authority nell’attività di contrasto alle illegalità del web: 160
siti che vendevano prodotti contraffatti chiusi in un anno, altri tre
che commercializzavano farmaci con obbligo di ricetta (tra i quali la
nota farmacia on line 121doc) oscurati dopo le segnalazioni di
Federfarma, Nas e Aifa. E ancora, tre istruttorie nei confronti di
grandi operatori dei nuovi mercati on line (Google, Apple, Amazon,
Tripadvisor, Groupon e Gameloft) per iniziative sospette nel campo delle
applicazioni gratuite per smartphone e tablet, nel mercato delle
recensioni online e in quello dell'e-couponing.
I numeri arrivano dalla Relazione annuale dell’Autorità antitrust
sull’attività svolta tra 2013 e 2014, presentata ieri a Palazzo Madama:
nel periodo, in sintesi, sono state irrogate sanzioni per oltre 314
milioni di euro, dei quali 297 per attività anticoncorrenziali e 17 per
pratiche commerciali scorrette.
Sempre in tema di farmaci, nella Relazione trovano spazio anche alcune
riflessioni sui recenti casi Avastin-Lucentis (con Roche e Novartis
accusate di intese restrittive della concorrenza e multate per più di
180 milioni di euro) e Pfizer, sanzionata dall’Antitrust per la sua
politica diretta a ostacolare l’ingresso sul mercato di versioni
generiche dei suoi farmaci più noti. «Questi casi» si legge nella
Relazione di Pitruzzella «si caratterizzano per l’esistenza di regimi
amministrativi complessi che richiedono la cooperazione del soggetto
privato. Quest’ultimo può così influenzare le decisioni degli apparati
pubblici ricavandone particolari vantaggi competitivi, che sono ancora
maggiori se occupa una posizione dominante nel mercato di riferimento.
In queste ipotesi l’impresa privata può strumentalizzare a suo vantaggio
le procedure amministrative, ottenendo dei benefici che, non essendo
basati sul merito, si trasformano in vere e proprie rendite di
posizione».
Infine, dal presidente Pitruzzella è anche partito un appello alle forze
politiche perché si continui nelle liberalizzazioni, ma senza frenesie
che in un momento difficile come questo avrebbero coontraccolpi pesanti.
«Non spetta all’Autorità formulare proposte o dare suggerimenti su
questioni che involgono delicati equilibri sociali» recita la Relazione
«ma a fronte dell'urgenza di corroborare il sistema economico con una
politica fondata sull'apertura dei mercati a beneficio di tutti,
occorrerebbe riflettere sull’opportunità di accompagnare l'introduzione
della concorrenza con misure che ne attenuino almeno in parte l'impatto
sulle forze economiche e sociali più esposte e, dunque, più ostili».