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AIFA E MINISTERO: VACCINI STRATEGICI IN POLITICHE SANITARIE EUROPEE

(pubblicato il 04/11/2014)

 «L'immunizzazione» ha detto ancora il Ministro «deve tornare al centro delle politiche sanitarie e l'Italia può giocare un ruolo importante».
 
Promosso da Aifa e ministero della Salute, l’evento è espressione della volontà del governo italiano di inserire il tema della profilassi vaccinale nelle conclusioni del Consiglio europeo del prossimo dicembre. «L’obiettivo» spiega in una nota l’Agenzia stessa «è quello di proporre un meccanismo condiviso di identificazione e contrasto del rischio epidemico determinato da patologie nuove e riemergenti che possono diffondersi con grande velocità per l’incremento globale dei viaggi e dei commerci».
 
In questo scenario, il valore dei vaccini è anche quello di assicurare un migliore impiego delle risorse, come ha spiegato il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi: «Ogni euro speso in vaccinazioni significa 24 euro risparmiati dal Servizio sanitario nazionale in termini di assistenza ai malati. Ogni anno» ha ricordato «l'investimento pro capite in vaccinazioni, nel nostro Paese, ammonta a 5 euro e il rapporto costo-beneficio della vaccinazione antinfluenzale per tutti i cittadini tra i 50 e i 64 anni è di 1/10, con un risparmio di 746 milioni di euro a fronte dei 76 milioni spesi per la copertura di tutta questa parte di popolazione».
 
L'industria dei vaccini, ha quindi concluso Scaccabarozzi, è un settore strategico e l'Europa detiene il 79% della produzione mondiale di vaccini. In Italia, infine, il comparto dà lavoro a 2.600 persone (duemila delle quali impiegate in ricerca e sviluppo) e le esportazioni sono cresciute del 61% nel 2014.