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FONDO FARMACI INNOVATIVI, LE REGIONI PERPLESSE SUL FINANZIAMENTO

(pubblicato il 02/01/2015)

 Tra i più criticati, appunto, il comma 593 che istituisce il Fondo sui farmaci innovativi, una sorta di finanziamento aggiuntivo destinato a integrare la spesa sostenuta dalle stesse Regioni per i medicinali più costosi (come il sofosbuvir, destinato al trattamento dell’epatite C). Per il nuovo anno le disponibilità ammonteranno a 500 milioni di euro, cento provenienti dal «Fondo per gli interventi strutturali di politica economica» e il resto «dalle quote a destinazione vincolata già stanziate per la realizzazione degli obiettivi del Piano sanitario nazionale».
 
Ed è proprio qui che si appuntano le perplessità delle Regioni: tali quote, infatti, rientrano nelle disponibilità del Fondo sanitario 2015 e servono a finanziare i progetti varati sul territorio in base alle linee strategiche concordate in Conferenza Stato-Regioni. Come i titolari ricorderanno è proprio in questa cornice che, nel riparto 2013 ma a valere sul 2014, Ministero e amministrazioni stanziarono 250 milioni per lo sviluppo della farmacia dei servizi e la riorganizzazione delle cure primarie. Quei fondi non sono a rischio perché già assegnati, nel 2015 però la farmacia dei servizi rischia di rimanere a secco. Di qui il no dei governatori: «Il finanziamento» del Fondo per i farmaci innovativi «deve essere garantito dallo Stato con risorse al di fuori del Fondo sanitario nazionale». Anche perché, altrimenti, l’intervento si ridurrebbe a una semplice partita di giro: lo Stato, in sostanza, integrerebbe la spesa sostenuta dalle Regioni per gli innovativi con soldi tolti alle Regioni stesse.