Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com

La notizia in dettaglio...

torna indietro  

LUCA PANI, AIFA: "FARMACI INNOVATIVI, IL PROBLEMA DELLE RISORSE SPINGE A RIVEDERE IL GOVERNO DEL FARMACO"

(pubblicato il 07/01/2015)

E nella sperimentazione, tramite l’Agenzia europea dei medicinali, di nuove modalità di autorizzazione all’immissione in commercio. E’ quanto scrive il direttore generale dell’Aifa, Luca Pani, in un editoriale pubblicato nei giorni scorsi sul sito dell’Agenzia del farmaco: nel testo non appaiono riferimenti ma è evidente che lo spunto dal quale Pani prende le mosse per le sue riflessioni è rappresentato dalla Legge di Stabilità e da quello che entro la fine del mese Governo e Regioni potrebbero decidere a proposito di finanziamento del Ssn. Al riguardo il dg dell’Aifa lancia (alla politica) un avvertimento inequivocabile: se negli anni a venire il Fondo sanitario nazionale dovesse subire tagli rispetto alle risorse promesse dal Patto della Salute, diventerebbe ancora più difficile garantire accesso gratuito ai farmaci innovativi che nel prossimo futuro verranno autorizzati.
 
Peraltro appare già difficile garantirlo ora: come ricorda Pani, infatti, attualmente la spesa ospedaliera supera «significativamente» il tetto del 3,5%, un tasso che proiettato sui prossimi tre anni significherebbe sfondamenti compresi tra i 3,5 e i 6,8 miliardi di euro. La spesa farmaceutica territoriale mostra da tempo assai maggiore governabilità ma, rammenta ancora Pani, «tutte le “vecchie” molecole hanno perso – o perderanno nei prossimi due-tre anni – la copertura brevettuale e dunque i risparmi prodotti grazie agli equivalenti non saranno più replicati».
Di qui, dunque, la “ricetta” del direttore generale dell’Aifa: per iniziare, «dobbiamo avere il coraggio di affermare con chiarezza» che il tetto sulla spesa ospedaliera e «molto probabilmente quello sulla territoriale» non sono più adeguati. Di qui, quindi, la ricerca di nuovi strumenti di governo, che potrebbero consistere «in un cambiamento a livello europeo che inviti gli Stati membri a rendere quanto più possibile omogenee le proprie procedure di definizione del prezzo e rimborso dei farmaci e che sperimenti, tramite l’Agenzia europea dei medicinali, nuove modalità di autorizzazione all’immissione in commercio». Sarebbe, con ogni probabilità, un passo deciso verso quel prezzo unico europeo che da tempo Federfarma invoca come strumento con cui rimettere ordine nella distribuzione e nell’accesso al farmaco in tutta l’Ue.