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LIBERALIZZAZIONI, IL DIRETTORE GENERALE DI AIFA LUCA PANI: L'ITALIA NON HA BISOGNO DI ALTRI PUNTI VENDITA

(pubblicato il 10/02/2015)

 Per motivi analoghi dice no alla deregulation dei farmaci senza ricetta anche la deputata Paola Binetti, di Area popolare (Ncd-Udc): « Nelle intenzioni sembra si voglia venire incontro ai bisogni dei pazienti» spiega la parlamentare in una nota «in realtà quello che si sta liberalizzando è solo il marketing del farmaco, ridotto a un prodotto come tutti gli altri». Passasse la deregulation, avverte quindi la Binetti, «la grande distribuzione che allargherà la propria offerta commerciale senza doversi far carico della relazione con il paziente, che vede nel farmacista uno degli interlocutori privilegiati con cui sviluppare nel tempo un vero e proprio rapporto di educazione medica». Sulla stessa linea la collega Dorina Bianchi, vicecapogruppo alla Camera: «La liberalizzazione dei farmaci con ricetta» afferma in una nota «è illogica. Non dimentichiamo che sono le persone, soprattutto quelle fragili come gli anziani, ad avere bisogno delle farmacie, primo vero presidio medico in ogni paese, soprattutto quelli nelle aree più disagiate».

Timori per gli effetti sulle fasce più deboli anche da Nunzia De Girolamo, capogruppo di Area Popolare: «La salute dei cittadini non può e non deve sottostare alle regole del business» osserva «ed è per questo che non condividiamo le misure contenute nel ddl concorrenza. Si tratta di interventi che danneggerebbero soprattutto i comuni medio-piccoli dove le farmacie costituiscono un primo presidio medico, soprattutto per gli anziani. Ben vengano le liberalizzazioni volte a rimettere in moto l'economia, ma nel caso dei farmaci il metro di valutazione non può essere solo l'aspetto economico»