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DISTRIBUZIONE DIRETTA, DA VENETO E CAMPANIA DUE ESEMPI DI DISSERVIZIO

(pubblicato il 27/08/2013)

L’episodio più recente risale a venerdì scorso e ha per teatro Nocera Inferiore, provincia di Salerno: un paziente in terapia oncologica si è presentato al presidio farmaceutico dell’Asl per ritirare i suoi medicinali e ha scoperto che dall’inizio del mese - causa turnazione da ferie estive - la struttura pratica un orario a dir poco ridotto, lunedì e mercoledì dalle 9 alle 13 e giovedì dalle 15 alle 17. Stesso discorso per gli altri due punti territoriali di dispensazione, a Cava e Scafati.
 
Anziché tornarsene a casa con il capo chino, l’uomo ha raccolto le proteste degli altri assistiti che con lui si erano presentati in mattinata al presidio e ha scritto ai giornali. «Il dolore» è il suo grido «non va in vacanza». Lo scriverà anche nella lettera che a breve invierà al direttore generale dell’Asl per denunciare il disservizio: non si può chiedere alla gente di ammalarsi o curarsi soltanto negli orari stabiliti dall’Azienda. Solidale con la protesta Federfarma, che nelle prossime ore invierà all’assistito una missiva per incoraggiarlo a portare avanti la sua battaglia.
 
Il secondo episodio, antecedente solo di qualche giorno, arriva invece dalla provincia di Padova e ha per protagonista un bambino affetto da una grave disfunzione, per la quale deve assumere un farmaco di cui non è in commercio il dosaggio pediatrico. In precedenza a dividere le compresse aveva sempre provveduto l’ospedale dove il padre andava a ritirare il medicinale, stavolta invece al genitore è stato detto di rivolgersi al nosocomio vicino a casa. Dove, però, il personale in servizio si è rifiutato di frazionare le pillole perché la scatola del prodotto non era più tracciabile. Alla fine ci ha pensato il farmacista di una farmacia del territorio, alla quale il papà si era rivolto la sera stessa in cui il bimbo avrebbe dovuto assumere il medicinale. «L’episodio»è il commento di Marco Bacchini, portavoce di Federfarma Veneto «riporta in primo piano il tema della gestione dei pazienti affetti da gravi patologie e costretti ad acrobazie intollerabili per accedere ai farmaci di cui hanno bisogno. Le farmacie territoriali sono sempre aperte e fanno parte di una rete formata da 1.200 presidi in tutta la Regione». «La dpc è vantaggiosa sotto molti punti di vista» aggiunge Flavio Magarini, segretario regionale di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato «primo tra tutti il servizio al cittadino gravemente malato, il quale non dovrebbe mai vivere situazioni di disagio nel reperimento del farmaco».