NATALE E CAPODANNO, ECCO I CONSIGLI DEGLI ESPERTI PER SUPERARE I CENONI SENZA PROBLEMI
(pubblicato il 01/12/2014)
Cene, pranzi e abbuffate natalizie mettono a dura prova stomaco e
intestino. Alle enormi quantità di pasta, carne, affettati e contorni
vari, si uniscono dosi di dolciumi fuori dalla norme. Ma anche qualche
bicchiere di vino e spumante di troppo. Come se non bastasse, il freddo
ci rende più facilmente bersaglio di virus influenzali (34%). E così, il
tanto atteso Natale rischia di trasformarsi in un incubo per la salute,
in particolare per stomaco ed intestino. Ma a rimetterci è anche
l’umore, che costringe a restare a letto, doloranti, invece di godersi
le meritate vacanze.
E’ un quadro sconfortante quello che abbiamo
descritto fino ad ora, ma purtroppo anche molto diffuso. Basti pensare
che nel corso dell’anno, ben il 60% della popolazione italiana soffre di
disturbi gastrointestinali almeno una volta ogni due mesi. Si tratta
per lo più di bruciori di stomaco (54%), cattiva digestione (40%),
diarrea (37%): oltre che dallo stress (nel 57% dei casi), come emerge da
una recente indagine promossa dall’Anifa (Associazione Nazionale
dell’Industria Farmaceutica dell’Automedicazione) su un campione di
1.000 Italiani tra i 15 e i 64 anni.
Ma a Natale questo gruppo di
malati si fa ancora più numeroso, perché i peccati di gola tentano
tutti e si ritorcono anche contro coloro che godono solitamente di una
salute di ferro, stomaco compreso. In questo periodo poi, sia che si
resti a casa, sia che si decida di fuggire in luoghi esotici, stomaco e
intestino possono essere facile bersaglio di virus influenzali (34%) o
tossinfezioni (10%).
In generale, per
contrastare i disturbi gastrointestinali oltre il 40% degli italiani
fanno ricorso ai farmaci di automedicazione, ossia quelli
contraddistinti dal bollino rosso posto sulla confezione, acquistabili
senza ricetta medica. Oppure provano i rimedi tradizionali come
camomille, tisane, canarino, borsa dell’acqua calda. Ma per prevenire i
problemi e salvaguardare lo stomaco la migliore soluzione è mettere in
atto qualche valido consiglio che permette di tenere a bada i disturbi
gastrointestinali senza “guastarsi” il piacere del cenone di Natale o le
meritate vacanze. Ma anche per non ritrovarsi, a gennaio, con troppi
chili di troppo che diventano poi difficili da smaltire.Cene, pranzi e
abbuffate natalizie.
“L’eccesso nel volume del
pasto, la concitazione e la conseguente marcata velocità nell’assunzione
del cibo, l’abitudine al fumo durante il pasto e la sedentarietà sono i
veri nemici della digestione che frequentemente si osservano nel corso
dei pranzi festivi e dei cenoni”, spiega Attilio Giacosa, Direttore
Scientifico del Dipartimento di Gastroenterologia del Gruppo Sanitario
Policlinico di Monza.
I consigli, allora sono: evitare
abbuffate colossali, limitare molto sughi, fritti, panna e intingoli,
spezie e cibi piccanti, evitare gli alcolici specie i superalcolici, il
caffè e il fumo durante i pasti. E’ importante mangiare lentamente e
fare una passeggiata subito dopo il pasto.
Se compare difficoltà
digestiva si può tranquillamente ricorrere ai farmaci di automedicazione
(quelli riconoscibili dal bollino rosso posto sulla confezione). Sono
disponibili in commercio diverse tipologie di farmaci per alleviare i
sintomi più ricorrenti della cattiva digestione, come pesantezza,
gonfiore, ma anche acidità e bruciori di stomaco (farmaci pro cinetici,
antiacidi, anti secretori e inibitori di pompa protonica).
I virus e le tossinfezioni da viaggio ai tropici“Esistono
oggi al mondo più di 250 tossinfezioni alimentari, che si manifestano
con differenti sintomi e sono causate da diversi agenti patogeni,
perlopiù batteri, virus e parassiti che possono mettere a rischio
stomaco e intestino rovinandoci la pausa invernale ai tropici”, ha
continuato l’esperto.
In questi casi Giacosa consiglia: evitare di
bere o lavarsi i denti con l'acqua del rubinetto se ci si trova in zone
igienicamente critiche usando solo acqua in bottiglia o
bollita/purificata, assumere bibite solo in bottiglia o lattina chiusa,
evitare i cubetti di ghiaccio, evitare di acquistare spuntini da
venditori ambulanti, controllare che il cibo sia ben cotto e mangiare
solo frutta sbucciata personalmente, ricordando di lavarsi sempre bene
le mani prima di mangiare. Fondamentale partire con un kit di farmaci di
automedicazione salva-vacanze con antidiarroici, lassativi, fermenti
lattici e farmaci probiotici, per affrontare, in caso di bisogno,
qualsiasi imprevisto come la diarrea del viaggiatore o la stipsi.
Virus influenzali e parainfluenzali in agguato“L’influenza
è caratterizzata da molteplicità di sintomi fra cui anche quelli
gastroenterologici che con nausea, vomito, gonfiore addominale e diarrea
si accompagnano spesso ai sintomi respiratori e a febbre, dolori
muscolari o cefalea”, ha spiegato infine il docente.
I consigli in
caso di virus con coinvolgimento gastrointestinale: in presenza di
diarrea evitare latte e latticini freschi e limitare molto i vegetali,
privilegiando patata, carota, mela e banana e preferire il riso alla
pasta; in caso di nausea o vomito limitare molto i liquidi durante il
pasto, evitare cibi fritti, piccanti o con intingoli. Importante
rimanere a riposo per alcuni giorni, lavarsi spesso le mani, coprirsi la
bocca e il naso quando si starnutisce o tossisce.
Anche in questo
caso, l’automedicazione resta la prima arma per combattere i fastidiosi
sintomi dell’influenza, anche quelli di tipo gastrointestinale come
vomito e diarrea, facendo ricorso a farmaci antidiarroici, fermenti
lattici e farmaci probiotici, farmaci antinausea e, in caso di dolori
addominali, farmaci antispastici.
Stare attenti prima, per non pentirsi poi“La
regola è che bisognerebbe stare attenti alla propria alimentazione da
Capodanno a Natale e non da Natale a Capodanno. In questo modo piccoli
sgarri all’alimentazione quotidiana possono essere fatti con
soddisfazione della gola e della salute”, sottolinea Andrea Ghiselli,
dirigenti di Ricerca dell’Inran (Istituto nazionale di ricerca per gli
alimenti e la nutrizione).
Un buon consiglio è quindi quello di
mangiare sano durante l’anno. E magari mettere qualche accortezza in più
nel menù di Natale, preparando ad esempio manicaretti a base di
vegetali, purché non troppo unti e pasticciati, che saziano senza
appesantire troppo. In questo modo è possibile non rinunciare ai
classici delle feste come il cotechino e il panettone.
E poi, tra un
cenone e un altro, andare in palestra o fare lunghe corse e passeggiate.
In questo modo anche i dolci diventano un piacere che possiamo
permetterci. Magari anche rinunciando a qualche caloria altrove.
Per
quanto riguarda le bevande, durante le feste, rappresentano una parte
importante del sovraccarico calorico. I motivi sono due: in primis ciò
che si beve sfugge alla percezione di alimento energetico, mentre ciò
che si mastica dà un senso di sazietà maggiore. Secondariamente molte
bevande alcoliche contengono parecchie calorie per bicchiere: un
bicchiere di vino o di spumante può arrivare a 100 kcal. “Inutile dire
che l’acqua sarebbe la bevanda migliore, ma mi rendo anche conto di dare
un consiglio che non seguirà nessuno”, scherza l’esperto.
Attenzione ai bambini. Non sconvolgere troppo le loro sani abitudini alimentariIl
Natale è una festa soprattutto dei bambini ed è difficile pensare di
poterli sottrarre dalle numerose “dolci tentazioni” di panettoni,
torroni, cioccolato. “Ma è comunque necessario cercare di mantenere
un’alimentazione adeguata per i più piccoli, impegnandosi a sostenere le
buone abitudini alimentari come in ogni altro periodo dell’anno: prima
colazione, spuntini leggeri, pasti principali completi e
nutrizionalmente bilanciati, abbondante acqua”, spiega Gian Vincenzo
Zuccotti, direttore della clinica pediatrica Luigi Sacco di Milano.
Durante
i pranzi e le cene in famiglia è quindi bene cercare di contenere le
porzioni somministrate non solo ai grandi, ma anche ai bambini, ed
evitare di proporre un’eccessiva quantità di cibo. Nella preparazione
degli alimenti è consigliabile evitare di aggiungere sale e salse ai
piatti destinati ai bambini che, pur nel rispetto delle tradizioni
natalizie, non dovrebbero essere troppo elaborati, eccessivamente
calorici e difficili da digerire.
Anche nel caso dei dolci, la
strategia corretta non è il divieto ma piuttosto il consumo moderato,
evitando eccessi inutili e potenzialmente dannosi. “In questo senso –
secondo Zuccotti - , anche il Natale può essere una buona occasione per
educare i bambini a una corretta alimentazione e insegnare loro che
qualche piccolo ‘peccato di gola’ è lecito ma che il consumo di dolci e
dolciumi, soprattutto se particolarmente calorici ed elaborati come nel
caso dei dolci tipici natalizi, deve essere occasionale e non diventare
un’abitudine alimentare”.
Le riunioni di famiglia siano momenti di serenità e non di stress“I
momenti delle feste e delle riunioni, a qualunque titolo accadano,
sociali, familiari, amicali, in casa o fuori, sono importanti per il
‘clima’ di benessere psicologico ed emozionale che sprigionano e ci
coinvolge, non solo per l’evidente ‘stare e condividere insieme’ eventi
e progetti, ma anche per l’allentamento di tensioni nel gruppo del
quale veniamo a far parte. Se al contrario si sprigionano ‘allarmi’ e
aspettative eccessive, per via della frequente e non usuale vicinanza e
confidenza che si può stabilire in occasione delle riunioni, esse
tenderanno a dilatarsi”. E anche questo con effetti negativi sul nostro
stomaco, sul nostro intestino e sulla nostra salute generale, spiega
Maria Paola Graziani, ricercatrice in Psicologia dei consumi.
Lo
stress, spiega, “rischia di trasformare l’incontro in una condizione
avversa, contraria al proprio benessere fisico e psichico e, in
relazione al comportamento alimentare che spesso accompagna lo stare
insieme, lo stato di eventuale tensione, incide sui consumi o nel
ridurli o nell’aumentarli e perciò ben vengano festività e incontri
purché si concretizzino le ovvie speranze di atmosfere serene e
confidenti”.
Le vacanze sono lunghe, ma abbuffatevi solo nei veri giorni di festa“E’
sbagliato pensare fatalisticamente che durante le feste natalizie (così
lunghe e concentrate e quindi capaci di indurre in tante persone la
sensazione che si tratti di un periodo nel quale tutto è concesso) sia
impossibile mettere d’accordo il sacrosanto diritto di festeggiare ed
una condotta alimentare che quanto meno minimizzi l’aumento del peso
corporeo. Per farlo basta affidarsi al buon senso, e, nel periodo che va
dal 23 dicembre alla Epifania, approfittare della gastronomia festiva
solo nei 4-5 giorni che sono veramente di festa, considerando ‘normali’
tutte le altre giornate”, spiega Marcello Ticca, vicepresidente della
Società italiana di scienza dell’alimentazione (Sisa).
Per limitare
ancor meglio il rischio di aumentare troppo di peso durante le feste,
Ticca consigli di sfruttare il maggior tempo libero anche per muoversi
di più, “regola sacrosanta che invece molti dimenticano perché troppo
assorbiti dagli impegni mondani”.
La dieta di gennaioFinite
le festività, “bisogna affrontare con calma e senza inutili sensi di
colpa l’eventuale sovrappeso causato dal periodo di festa (mediamente
2-3 chili, secondo alcune indagini)”, spiega Ticca.
Occorre, però,
ovviamente programmare un graduale ritorno al peso precedente e, spiega
l’esperto, bisognar farlo tanto attraverso la adozione di una corretta
dieta – “che sia caloricamente inferiore di non più di 7-800 calorie al
nostro fabbisogno quotidiano” -, quanto attraverso l’aumento della
attività fisica – “secondo l’aureo detto che ‘i jeans che mi andavano
bene il 20 dicembre devono rientrarmi a pennello il 20 gennaio’”.
In
sintesi, per non fare troppi danni dobbiamo evitare, durante le feste,
di assumere quella tipica mentalità “auto assolutoria” che ci porta ad
essere troppo indulgenti verso noi stessi. “Questo – sottolinea Ticca -
significa anche non cadere nella trappola del consumo obbligato degli
‘avanzi’ delle feste eventualmente rimasti in casa (rito dannosissimo),
evitare i bis a tavola e limitare (il che non significa abolire!)
quelle concessioni all’alcool e ai dolci che sono caratteristiche del
periodo. La realtà è che quasi nessuno di noi si può permettere di
trasformare le feste di fine anno in 12-15 giorni di festeggiamenti
pressoché ininterrotti! Al contrario, sapersi limitare nel numero di
occasioni e nelle quantità di cibo e di bevande alcoliche ci consentirà
di goderci la tavole delle feste stando meglio e limitando i danni”.
Per
quanto riguarda i prodotti dolci, “si tratta solo di non eccedere e di
concedersi gli alimenti dolci con intelligenza, ossia in quantità non
esagerate e rinunciando a qualcosa d’altro per fare loro spazio nel
nostro budget energetico giornaliero”.
FONTE: Il Farmacista Online. it