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L'iniziativa sulla prevenzione in dettaglio...

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LA ZANZARA TIGRE

(pubblicato il 07/07/2011)

LA ZANZARA TIGRE

La zanzara tigre o Aedes albopictus, originaria del sud-est asiatico, arriva in Italia nel 2000 e si diffonde rapidamente in molte regioni. E’ più piccola e scura rispetto alle nostre zanzare e possiede le caratteristiche striature bianche sulle zampe e sul dorso. La zanzara tigre attacca anche di giorno. Il liquido che inietta è particolarmente tossico e provoca reazioni cutanee molto pruriginose o dolenti.
Nei paesi di origine, la zanzara tigre è portatrice di malattie virali, quali la Dengue (febbre emorragica) e la febbre “spacca-ossa”, portata dal virus Chikungunya. Questo insetto è così resistente da sopravvivere alle temperature sotto zero dell’inverno, risentire poco dei fornelletti antizanzara e di poter pungere anche attraverso gli indumenti.

Prevenire la puntura
La prevenzione è di tre tipi: prevenzione ambientale contro la riproduzione delle zanzare, allontanamento delle zanzare dagli ambienti domestici, protezione dalle punture.

La profilassi ambientale verso la riproduzione delle zanzare è divisa in due parti: quella svolta dall’autorità sanitaria negli habitat comuni e quella svolta dal cittadino nell’ambiente privato.

Lotta larvicida
La lotta larvicida mira a colpire lo stadio larvale della zanzara tigre (o di tutte le specie di zanzara in genere), prevenendo lo sviluppo delle forme adulte alate, in particolare delle femmine che sono le responsabili delle punture. Per questo le raccolte idriche ineliminabili, come quelle presenti nei tombini, vanno trattate con specifici prodotti insetticidi, che agiscono uccidendo le larve.

Presso le farmacie comunali e private della provincia di Modena sono disponibili prodotti larvicidi a prezzi calmierati, di facile e sicuro utilizzo da parte dei cittadini.
I larvicidi vanno applicati ciclicamente in tombini e altri ristagni d’acqua permanenti da maggio a fine settembre/metà ottobre.
Esistono diversi tipi di prodotti larvicidi, che si possono raggruppare in due categorie:

1.prodotti biologici
2.prodotti di sintesi

Tali prodotti, letali contro le larve di zanzara, sono assolutamente innocui per l'uomo e gli animali domestici.
 
 È bene sapere che:
- La frequenza dei trattamenti dipende dal tipo di prodotto utilizzato, perciò è opportuno attenersi strettamente a quanto riportato sull’etichetta del prodotto impiegato.
- Il trattamento va fatto solo nei tombini dove ristagna dell’acqua: all’asciutto le uova di zanzara tigre non possono schiudere.
- È importante pulire periodicamente i pozzetti, eliminando i detriti (foglie, terra, ecc.): la presenza di materiale organico riduce l’efficacia dei prodotti.
- Si dovrà trattare nuovamente i pozzetti subito dopo ogni evento piovoso, o dopo l’immissione di acqua dovuta al lavaggio di cortili o autovetture.
- Il rame metallico mostra una certa tossicità verso le larve di zanzara, ma non garantisce la totale disinfestazione dei focolai.
Il cittadino deve prestare attenzione a non generare  ristagni d’acqua dove le zanzare depositano le uova e si riproducono e questi principalmente sono:
Sottovasi per piante e fiori
Pneumatici usati lasciati all’aperto
Tombini, bacinelle, annaffiatoi, raccoglitori d’acqua
Vasche, laghetti e fontane ornamentali (utili i pesci rossi che si nutrono delle larve)
Vasi di fiori all’esterno

L’allontanamento delle zanzare si effettua, oltre che con zanzariere alle finestre o al contorno dei letti,  con fornelletti o spirali che utilizzano derivati del Piretro, una sostanza in grado di paralizzare questi insetti. Sono efficaci solo negli ambienti chiusi, sono poco tossici per l’uomo anche se è buona norma aerare l’ambiente dopo il  loro uso.
 
Per proteggersi dalle punture di zanzara,  si consiglia di evitare abiti scuri e cosmetici profumati (profumi, lacche, ecc). Limitare le zone scoperte del corpo, diminuisce i possibili punti di attacco. Inoltre si possono utilizzare i cosiddetti “repellenti”, ovvero sostanze in grado di impedire ai sensori delle zanzare  di intercettare i vasi sanguigni.
Quelli maggiormente utilizzati sono tre: il DEET, la Picridina e il PMD (p-MetanDiolo) un derivato dell’ olio di eucalipto, oltre a tutta una serie di prodotti su base naturale (geranio, citronella, ecc).

La puntura
Se i tentativi di prevenzione sono falliti e siamo stati punti, occorre innanzitutto utilizzare un dopo-puntura in modo da lenire immediatamente la sensazione fastidiosa e il prurito: le pomate a base di cortisone e antistaminico, ancorché efficaci, sono da riservare per il trattamento successivo, in quanto hanno un tempo di azione più lungo rispetto al dopo puntura. Lenire immediatamente il prurito, soprattutto nei bambini, evita i danneggiamenti meccanici della cute conseguenza del “grattarsi”. Le ferite da sfregamento  favoriscono infatti le infezioni della pelle. Inoltre, su cute lesa, non si possono utilizzare né gli insettorepellenti, né pomate cortisoniche o antistaminiche, limitando le possibilità di intervento.